venerdì

8 dicembre -Maria, mamma esemplare!


Il denaro ci asservisce, ci condiziona la vita, ci procura agi e divertimenti; ci evita i patimenti e le sofferenze della miseria e ci permette un certo benessere materiale che però non sempre coincide con il benessere interiore.

E’ come dire che con il denaro non si può acquistare la serenità, la tranquillità, la  felicità.

Al contrario, queste sensazioni, questi modi di essere sono più presenti nella vita della gente comune, delle persone semplici, umili e povere, come la maggior parte dei protagonisti del presepe.
Fonte di tanto benessere interiore è sicuramente il loro saper stare insieme, nel rispetto reciproco e nella condivisione delle proprie esperienze di vita.

Guardando il presepe tutti rimaniamo incantati di fronte ai visi gioiosi di Maria e di Giuseppe che ammirano con infinito affetto il loro bambino appena nato: Lo hanno da subito accolto, accudito e amato, così come dovrebbero fare tutti i genitori del mondo.

Per questo Maria è stata definita Madre esemplare e San Giuseppe umile Padre putativo.

La loro famiglia è un modello di unione perfetta, dove la gioia e la serenità regnano sovrane.

Ma non sempre è così per i bambini  del nostro tempo che rischiano di subire le conseguenze della separazione dei loro genitori, visto l'aumento dei divorzi soprattutto in questi ultimi anni. 
 Oggi, più che uniti sull’esempio della Sacra Famiglia, molti genitori si mostrano sempre più spesso divisi da incomprensioni spesso incomprensibili.
 I bambini che nascono dalle queste coppie in crisi vivono il disagio dei litigi, vengono sballottati, a destra e a manca, crescono disorientati e impauriti, poco amati e scarsamente seguiti.

Peggio ancora è quando i genitori seguono differenti metodi educativi, li indirizzano verso mete opposte creando in loro confusione, instabilità e incertezze; quando impongono scelte che soddisfano più le loro ambizioni  che non i veri desideri dei figli o quando insegnano più ad apparire che ad essere.

Spesso, i danni morali in questi casi sono  irrimediabili…



I TRE FIGLI


Tre donne andarono alla fontana per attingere acqua. Presso la fontana, su una panca di pietra, sedeva un uomo anziano che le osservava in silenzio ed ascoltava i loro discorsi.
Le donne lodavano i rispettivi figli.

"Mio figlio", diceva la prima, "è così svelto ed agile che nessuno gli sta alla pari".

"Mio figlio", sosteneva la seconda, "canta come un usignolo. Non c'è nessuno al mondo che possa vantare una voce bella come la sua".

"E tu, che cosa dici di tuo figlio?", chiesero alla terza, che rimaneva in silenzio.

"Non so che cosa dire di mio figlio", rispose la donna. "E' un bravo ragazzo, come ce ne sono tanti. Non sa fare niente di speciale...".

Quando le anfore furono piene, le tre donne ripresero la via di casa.
Il vecchio le seguì per un pezzo di strada.
Le anfore erano pesanti, le braccia delle donne stentavano a reggerle.
Ad un certo punto si fermarono per far riposare le povere schiene doloranti.

Vennero loro incontro tre giovani. Il primo improvvisò uno spettacolo: appoggiava le mani a terra e faceva la ruota con i piedi per aria, poi inanellava un salto mortale dopo l'altro.
Le donne lo guardavano estasiate: "Che giovane abile!".

Il secondo giovane intonò una canzone. Aveva una voce splendida che ricamava armonie nell'aria come un usignolo.
Le donne lo ascoltavano con le lacrime agli occhi: "E' un angelo!".

Il terzo giovane si diresse verso sua madre, prese la pesante anfora e si mise a portarla, camminando accanto a lei.
Le donne si rivolsero al vecchio: "Allora che cosa dici dei nostri figli?".

"Figli?", esclamò meravigliato il vecchio. "Io ho visto un figlio solo!".
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"Li riconoscerete dai loro frutti" (Matteo 7,16). 


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