martedì

19 dicembre - Nella semplicità c'è sensibilità d'animo...


Mahatma Gandhi ha detto: “La semplicità è l'essenza dell'universalità”  per sottolineare il valore delle cose semplici che esaltano il bello, il naturale e l’essenziale. 

 La persona semplice è quella che si mostra così com’è; non cerca di apparire diversamente da com’è; non si preoccupa “del più” ma usa l’essenziale, sia nel vestire sia nel modo di comportarsi.

-Non ama fronzoli, orpelli, gioielli e lusso, ma si accontenta di ciò che ha pregustandolo al massimo.
-Non sciupa, non spreca, non butta, non inquina, ma, dando a ciascuna cosa il giusto valore, rispetta tutto e tutti.
-Appare appagato e gioioso e non chiede altro alla vita se non continuare ad apprezzare ciò che ha e ciò che conquista e acquista con il proprio lavoro.

 
È ovvio che una persona così abbia, oltre alla semplicità, altre virtù spirituali come l’umiltà, l’onestà, la rettitudine, la purezza d’animo e la sincerità del cuore.


Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà. Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità... Lì c’è ancora amore.” Diceva Alda Merini.

Ecco il testo completo scritto dalla poetessa

La semplicità

La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili,
di finire alla mercè di chi ci sta di fronte.

Non ci esponiamo mai.
Perché ci manca la forza di essere uomini,
quella che ci fa accettare i nostri limiti,
che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia,
in forza appunto.
Io amo la semplicità che si accompagna con l'umiltà.
Mi piacciono i barboni.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle,
sentire gli odori delle cose,
catturarne l'anima.

Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.
Perché lì c'è verità, lì c'è dolcezza, lì c'è sensibilità, lì c'è ancora amore.

(Alda Merini)


I santi e i saggi hanno amato la semplicità sposando la povertà, come nel caso di San Francesco d’Assisi che si incantava nella contemplazione della natura e delle sue bellezze. 

Egli iniziò il suo cammino verso la luce proprio spogliandosi dei lussuosi vestiti  di seta per avvolgere il proprio corpo nella rude tela di un vecchio sacco.

Oggi, nella nostra società post-industrializzata e supertecnologica è impensabile riproporre le scelte di San Francesco. 
Oramai il mercato è condizionato dalle grandi multinazionali che inventano e creano accattivanti prodotti per indurre l’acquirente al facile consumo, utilizzando la pubblicità per favorire la conoscenza e la diffusione.

Eppure ci sono realtà, che ignorando tutto questo, ancora attribuiscono un valore alla semplicità e la praticano con convinzione.

E’ il caso delle “Vincenziani”.

Le virtù vincenziane: la Semplicità

 La frase, trovata in web, sottolinea la forza della semplicità…

La semplicità arriva sempre al cuore ..e il cuore la comprende ancor prima della ragione…

E della forza della semplicità parla anche questo racconto:


La forza della semplicità

Un uomo sussurrò: Dio, parla con me! E un usignolo cominciò a cantare, ma l’uomo non l’ascoltò. Allora l’uomo ripeté: Dio, parla con me! E si sentì l’eco di un tuono, ma l’uomo fu incapace di ascoltare. L’uomo si guardò attorno e disse: Dio, fa che ti veda! E una stella brillò nel cielo ma l’uomo non la vide. L’uomo cominciò a gridare: Dio, mostrami un miracolo! E nacque un bambino, ma l’uomo non sentì il battere della vita. Allora, l’uomo cominciò a piangere e disperarsi: Dio, toccami e fammi sapere che sei qui con me! E una farfalla si posò dolcemente sulla sua spalla. L’uomo spaventò la farfalla con una mano e deluso continuò la sua strada, triste, solo e con paura. Fino a quando dobbiamo soffrire per comprendere che Dio è sempre dove c’è la vita? Fino a quando lasceremo i nostri occhi ed i nostri cuori chiusi di fronte ai miracoli della vita che si presentano in tutti i momenti del giorno. Così... semplicemente senza secondi fini.

Anche la chiesa mostra è sensibile a questo argomento e difatti il Papa Francesco sostiene che “La Chiesa non può allontanarsi dalla grammatica della semplicità”


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