Accettare l’altro significa
vederlo nella sua unicità soffermandosi sull’apprezzamento dei suoi punti di
forza e ognuno di noi ne ha tanti.
Anziché criticare i difetti
dell’altro, bisogna esaltarne le qualità e così si diventa più tolleranti e più
comprensivi.
Ma per arrivare a questo
l’occhio deve esercitarsi a coglier il bello e il buono che ci circonda.
Ma, troppe volte, presi dal
vorticoso tran tran giornaliero, neppure
cogliamo gli aspetti incantevoli della realtà che ci circonda.
Ci lasciamo prendere più dalle
cose brutte, come uno scandalo o un pettegolezzo, che non dalle azioni buone che
pure accadono intorno a noi e difatti leggiamo più giornali e riviste di
cronaca nera e di gossip che non libri
di sana letteratura, come evidenziano le statistiche.
Ad inizio giornata chi si ferma
ad osservare l’incantevole spettacolo dell’alba? E a sera, chi nota i
meravigliosi colori nel cielo del tramonto? Chi guarda oltre il buio la luce
delle stelle? Chi si perde nello sguardo curioso di un bambino? Chi accoglie il
timido sorriso di un amico o di un conoscente?
Chi si lascia ammaliare dai
suggestivi scorci dei nostri panorami? Chi ascolta i suoni della natura come lo
scroscio della pioggia, il cinguettio degli uccelli, il sibilo del vento?
"Guardi!
La bellezza - ma quella è niente - guardi la precisione, l'armonia. È così
fragile! È così forte! È così esatta! È questa la Natura - l'equilibrio di
forze colossali. È così ogni stella - è così che si regge ogni filo d'erba - e
il Cosmo possente in equilibrio perfetto produce questo! Questa meraviglia,
questo capolavoro della Natura - la grande artista".
(Joseph Conrad)
(Joseph Conrad)
Oramai siamo più
propensi a guardare il “brutto” e a notare le cose che non vanno che non ad
ammirare le meraviglie che ci circondano.
Per il viandante che
va, tutto ciò che incontra ha un significato ed è manifestazione della volontà
di Dio per cui il viandante cerca sempre di dar un senso a tutto ciò che gli
accade e per lui va bene il sole ma anche la pioggia, il riso ma anche il
pianto, la gioia ma anche il dolore… perché tutto concorre alla realizzazione
del suo progetto d’incontro con Gesù.
Detta così
comprendiamo come sia sbagliato trascorrere il proprio tempo criticando e lamentandosi.
Certo non bisogna
subire passivamente torti e ingiustizie, ma si reagisce con il fare, il
proporre in modo costruttivo per contribuire in prima persona al miglioramento
delle situazioni, ognuno nel ruolo che gli compete.
Tra pochi giorni
festeggeremo la meraviglia delle meraviglie, ma siamo pronti per ammirarne la
bellezza? Siamo capaci di stupirci di fronte a tanta grandezza? Siamo allenati
a coglierne le finezze?
Intanto cantiamo le
bellezze della natura e dei sentimenti insieme alla Pausini:
Io canto
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