domenica

24 dicembre - Natale è... scintillio d'animo



Natale, con la natività,  la cometa, le stelle lucenti, i pastori e i magi, ha sempre incantato l'animo umano e non sono stati  pochi gli autori di versi indimenticabili che hanno decantato la suggestione poetica di questa festa.

Suscita tenerezza l'immagine del neonato, esposto al freddo dell'inverno, avvolto in un semplice velo, adagiato sulla paglia e guardato con infinito amore dai suoi genitori.

E pensare poi che era un re!
Incanta anche lo scenario notturno con le stelle e la fulgida cometa che illuminano la santa notte mentre a rallegrarla ci pensano gli angeli che cantano inni di speranza, annunciando la pace sulla terra.

Non meno ammirevole è il via vai dei pastori, accorsi alla capanna per adorare il loro Signore.

Ognuno porta con sè quel poco che ha, ma tutti ascoltano la voce degli angeli, lasciano volentieri il dolce tepore della loro casa e affrontano i rigori del freddo per recarsi dal loro Signore.

Amore, speranza, solidarietà si intrecciano nel racconto degli avvenimenti di questa notte santa e rimandano al trionfo di un mondo di pace e giustizia.

Ancora oggi, noi, con luci e canti, con addobbi e preghiere, ricordiamo l'evento e così per noi Natale si ripete e diventa la festa della festa.

sabato

23 dicembre - Natale è... giocosità

Tombole e Sette e mezzo sono solo due dei più diffusi giochi della tradizione natalizia. Ma a questi se ne possono aggiungere tanti altri, come il Mercante in fiera, il ciuccio, il morto, ecc.
Tutti questi giochi evidenziano la natura giocosa del Natale che, venendo in pieno inverno, ha invitato, da sempre, tacitamente,  le famiglie a non esporsi al freddo e al gelo del periodo, ma a intrattenersi in questi giorni in casa, insieme a parenti e  amici, magari giocando tutti insieme accanto a un caldo camino.
Fare questo è importante sia per consolidare i rapporti parentali e amicali sia per condividere la gioia del Natale.
Certamente oggi i tempi sono cambiati e molti dei giochi del passato sono stati sostituiti da svariati giochi elettronici che a volta invitano il giocatore a partecipare a partite o gare di tipo individuale e quindi a starsene solo, lontano dagli altri, contraddicendo così lo spirito del Natale.
Certo nel parlare dei giochi di Natale non si può fare a meno di ricordare la tombola napoletana con i numeri della smorfia. A Napoli non c'è Natale  senza di essa come ben è descritto dall'autore di questa poesia: 


Natale napulitano


Quaccheduno ca è furastiero,
ca vène a fore,
insomma ca nun è 'e ccà
dumanda: «Ma a Natale, a cheste parte, che se fà?».

S'accummence a primma da' 'Maculata
cu' albero, presepe, luci e luciarelle
e 'ncoppa 'a grotta nun mancà mai 'a stelletella,
pecchè è proprio chella ca purtaje 'e Re cu' 'e doni
là a Betlemme, addò nascette 'o Salvatore.

'E zampognari, invece, chilli se vedeno già a nuvembre,
ca sonano pe' case pe' poco e niente
rallegranno pure 'e cchiù scuntenti.

Pe' chi nun 'o sapesse, a cheste parte,
'e vigilie so' 'e principesse
e quanno è 'a sera do' ventiquattro,
tra 'nu spaghetto e 'nu friariello,
'na 'nzalata e paparacchiella,
summente, fichi, datteri, noce e nocelle,
s'aspetta 'a mezanotte ca nasce 'o Bambeniello.

Nun ce scurdammo po' 'a tumbuliata,
ca si manca so' pene amare,
cu' 'e scorze 'e mandarino o cu' 'e fasule
se segna l'ambo, 'o terno, quaterna e quintina
e chi fà tombola se sente 'o Re o 'a Regina.

'A matina do' vintincinque,
pe' chi nun era juto 'a sera, se va a sentì 'a Messa
e turnanno pe' l'ora 'e pranzo
s'accummence 'nata vota, se fà pe' dicere, 'a spuzzechià.

A capodanno è 'a stessa storia
e quanno scocca l'anno nuovo
pare ca se ne scenne 'o munno,
'nu tric-trac, 'na botta e 'nu 'mbiancale,
gente che 'mbrinda e chianne 'e commozione,
se continua 'a festeggià pe' tutta 'a notte.

Chisto è 'o Natale napulitano,
ca allegramente passa pure pe' chi
spisso, tanto felice nun è.










venerdì

22 dicembre - Natale è... preghiera

Chi a Natale non ha mai rivolto lo sguardo in alto, verso i cieli, per pregare?
Tutti in questo periodo sentiamo maggiormente il bisogno di rivolgerci a Gesù per chiedergli qualcosa sperando, in cuor nostro, che, nel giorno del suo compleanno, egli sia più accondiscendente alle nostre invocazioni.
Ognuno chiede ciò di cui ha più bisogno nel momento in cui prega: a volte le richieste sono di matrice spirituale altre volte di ordine materiale.
Sono proprio i bambini che talvolta chiedono cose materiali rivolgendosi a Gesù così come fanno con Babbo Natale.
Ma non sempre è così...

   C'è chi come questa bimba si accontenta di poco o forse no...

Io a Gesù vorrei rivolgere la stessa preghiera di Padre David Maria Turoldo e spero che anche voi la condividiate con me:

BAMBINO GESÙ

Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!
accarezza il malato e l'anziano!

Spingi gli uomini a deporre le armi
e a stringersi in un
universale abbraccio di pace!

Invita i popoli, misericordioso Gesù,
ad abbattere i muri creati
dalla miseria e dalla disoccupazione,
dall'ignoranza e dall'indifferenza,
dalla discriminazione e dall'intolleranza.

Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi liberandoci dal peccato.

Sei Tu il vero e unico Salvatore,
che l'umanità spesso cerca a tentoni.

Dio della Pace, dono di pace all'intera umanità,
vieni a vivere nel cuore di ogni uomo
e di ogni famiglia.

Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen.

giovedì

21 dicembre - Natale è... libertà

Natale è libertà perchè ci permette di esprimere la nostra  fede come meglio crediamo.
C'è chi si dedica al presepe, chi all'albero di natale, chi alla gastronomia, chi alla preghiera, chi al teatro, chi alla beneficenza, chi ai deboli e così via.
L'importante è fare qualcosa di concreto per ricordare e rivivere la festa della Natività di Gesù: bisogna viverla per far nascere Gesù anche in noi, ricordandoci che è nato per la nostra salvezza e per la nostra libertà.
Infatti è proprio con la nascita di Gesù che siamo diventati davvero liberi: liberi di amarlo e di seguirlo in vista della redenzione eterna.
Grazie a Lui ci siamo svincolati dai legami della terra che ci limitano nel processo di elevazione spirituale.
E' proprio grazie a questo Figlio prediletto, che non siamo più schiavi di una visione meramente materiale della vita ma possiamo aspirare al miglioramento guardando in alto per avvicinarci sempre di più al  Padre nostro che è nei cieli.

mercoledì

20 dicembre - Natale è speranza





A Natale tutti ci auguriamo di diventare più buoni sulla scia emotiva della festa che ci ricorda la straordinaria vita terrena di Gesù.
 Anche i bambini lo promettono ai genitori, ai parenti e agli amici con le belle letterine scritte e disegnate da loro per poi leggerle a tavola durante il pranzo di Natale.

Dunque questo giorno di festa diviene anche festa della speranza: speranza nel miglioramento dei propri comportamenti... speranza in un futuro migliore, a dimensione più umana, più cristiana.


Parlare di speranza proprio adesso che in tanti credono nella fine del mondo, condizionati o plagiati da false profezie, come quella dei Maya, sembra anacronistico eppure, mai come ora, abbiamo bisogno di sperare...
Sperare che l'uomo si ravveda e, sull'esempio e sugli insegnamenti di Gesù, possa riscoprire e vivere il vero Natale.
decorazione agrifoglio
Per quanto riguarda la fine del mondo va precisato che a noi cattolici la Chiesa attraverso la parola del Vangelo di Matteo, a proposito della fine dei tempi, ci dice: “Non sapete né il giorno e né l’ora” e quindi tutti quelli che affermano di conoscerne già la data sono da considerarsi veri e propri miscredenti, bugiardi o falsi profeti.

Per i cattolici inoltre la fine dei tempi non sarà un evento disastroso e apocalittico ma sarà il ritorno di Cristo sulla terra: verrà per separere i buoni dai cattivi.
Premierà i primi e castigherà i secondi.
Quindi chi è cattolico non si lascia condizionare dalle dicerie del momento, non si lascia prendere dal panico o dall'ansia, ma continua a sperare e a pregare perchè sulla terra aumentino i buoni e diminuiscano i cattivi per poter poi in gran numero partecipare al progetto divino della salvezza eterna.


La speranza della vita eterna così diventa per il cattolico fonte di attesa, sorgente di forza per vivere nel modo indicato da Gesù nel Vangelo e non secondo i falsi valori della nostra società che ci spinge, attraverso varie modalità di condizionamenti, alla competizione, al possesso, al consumismo, al divertimento sfrenato e a comportamenti individualistici e antisociali.

decorazione agrifoglio 
Il Natale viene a ricordarci tutto questo: camminando tutti insieme sulle orme di Gesù, arriveremo felici al suo regno nei cieli.

 
Cerca qualcuno da amare

qualcosa in cui sperare,
diventerà il tuo motivo per vivere.
-Basta cercare DIO-
(Stephen Littleword)

martedì

19 dicembre - Natale è... silenzio

Natale è anche il tempo del silenzio.
Lontano dagli impegni quotidiani è bello apprezzare il silenzio che ci sta intorno e nel silenzio ascoltare la voce del proprio cuore...

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Esiste qualcosa di più grande e più puro

rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.

(K. Gibran)



 
Preghiera del silenzio
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Siediti ai bordi dell’aurora,
per te si leverà il sole.
Siediti ai bordi della notte,
per te scintilleranno le stelle.
Siediti ai bordi del torrente,
per te canterà l’usignolo.
Siediti ai bordi del silenzio,
Dio ti parlerà.
(
Swami Vivekanand)
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lunedì

18 dicembre - Natale è... riflessione

Primi o ultimi?

Riflettere su ciò che ci circonda ci aiuta a capire quanto siamo fortunati.
Mentre noi viviamo felici e beati nelle nostre famiglie altra gente, poco lontano da noi, soffre e lotta per la propria sopravvivenza: malati, vecchietti soli e abbandonati, bambini affamati, drogati e barboni, ubriachi e disperati.

Per loro noi facciamo poco o nulla e, dimentichi della loro sorte, viviamo per noi stessi, nella totale indifferenza della sofferenza che ci circonda: amiamo vestire bene, con abiti eleganti, mentre tanti non hanno di che coprirsi; buttiamo il cibo che non gradiamo mentre tanti muoiono di fame; sprechiamo tempo in giochi inutili e in chiacchiere  mentre in tanti vivono in solitudine; compriamo oggetti costosi e ostentiamo lusso e ricchezza mentre altri vivono in  completa povertà.

Poveri e sfortunati...


Per questa gente disperata Gesù ha sempre avuto un rispetto particolare tanto da dire più volte che per loro il paradiso è garantito.
Ma a noi Gesù cosa dirà?
E almeno avessimo il coraggio di non lamentarci della nostra condizione!
E invece no, abbiamo tutto ma cerchiamo sempre di più... ci sentiamo infelici e scontenti e vogliamo provare sempre altre emozioni e, non accontentandoci mai, rischiamo di cadere nella cupa tristezza oppure nell'uso sconsiderato di sostanze pericolose come l'alcool e la droga.


Troppo spesso il sorriso è sul volto dei poveri e non su quello dei  benestanti a riprova che la gioia dimora solo nei cuori di chi sa amare davvero, di chi sa accontentarsi e adattarsi alle proprie condizioni di vita, di chi sa sorridere agli altri.

C' è molto da riflettere!

domenica

17 dicembre - Natale è... curiosità

Natale è una festa popolare riconosciuta in diverse parti del mondo, ma non tutti i cristiani seguono lo stesso rito nella stessa data nè le stesse tradizioni.

Una buona ricerca sul web può soddisfare la curiosità di chi vuole saperne di più su questo argomento.

E ciò è quanto ho fatto io oggi, per voi: navigando in rete ho scoperto notizie e curiosità davvero interessanti:
  1. Chi era Babbo Natale ?
    Santa ClausR. L'ispiratore della figura di Babbo Natale secondo la tradizione è San Nicola vescovo di Myra in Lycia. Nicola infatti era solito donare alle famiglie povere cibo e vestiti in maniera anonima , infatti calava questi doni dal camino.
    La tradizione di San Nicola fu poi importata negli Stati Uniti dove prese il nome di Santa Claus (deformazione del nome Sanctus Nicolaus), la cui traduzione italiana è Babbo Natale.
    Fu nel 1809 lo scrittore Washington Irvin a raccontare per la prima volta gli spostamenti di Babbo Natale nel cielo per la distribuzione dei regali; ma solo nel 1821 il pastore americano Clement Clarice Moore scrivendo una favola sul Natale, fece apparire il personaggio di Babbo Natale su di una slitta trainata da 8 renne ( Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Dunder e Blixen, alle quali poi si aggiunse Rodolphe, la famosa renna con il naso rosso).
    Nel 1860 Thomas Nast, illustratore e caricaturista del giornale New Yorkais Illustrateur Weekly, rivestì Babbo Natale di una lunga mantella guarnita di pelliccia e stabilì la residenza di Babbo Natale al Polo Nord. Residenza meglio definita l'anno successivo dallo scrittore Gorge P. Webster, il quale precisò che la fabbrica di giocattoli e dimora di Babbo Natale era nascosta tra i ghiacciai del Polo Nord.
    slitta di babbo nataleInfine nel 1931 la Coca Cola decise di usare Babbo Natale nelle sue campagne pubblicitarie vestito dei colori della ditta, il rosso e il bianco, e commissionò ad Haddon Sundblom, l'incarico di ridisegnare la figura di babbo Natale . Pare che il suo disegnatore, si fosse ispirato a un vicino di casa, un tipo simpatico e di aspetto pacioso. Questa immagine, diffusa per ben 35 anni in tutto il mondo, divenne la raffigurazione "ufficiale" di Babbo Natale.
  2. Il perché dell'uso del vischio e della stella di Natale
    Il vischio
    L'uso del vischio risale a tempi antichissimi, molte tribù infatti raccoglievano con falcetti d'oro vischio per i loro riti religiosi.
    Secondo un antica leggenda, in un paesino di montagna, tanto tanto tempo fa viveva un vecchio solitario e avido. Una notte di dicembre, era quasi Natale, dopo aver contato gli incassi della giornata, il vecchio decise di andare a fare una passeggiata. Era una notte buia e fredda e ad un certo punto udì qualcuno che pronunciava il suo nome. Il vecchio si stupì molto della cosa e per tutta la notte continuò ad ascoltare le voci che raccontavano storie di vita quotidiana tristi e allegre e scoprì la vita che si nascondeva dietro ogni persona e a pentirsi del suo comportamento. Iniziò a piangere e pianse per tutta la notte senza mai smettere fino al mattino.La mattina dopo le sue lacrime non erano sparite ma risplendevano appese al cespuglio sul quale lui si era appoggiato: era nato il vischio.
    Il vischio viene regalato all'inizio del nuovo anno per scacciare demoni e malefici. Con il medesimo significato è appeso agli usci delle case durante il periodo natalizio. Mentre la tradizione di baciarsi sotto un ramoscello di vischio sta a significare che la coppia si sposerà entro l'anno.
    La stella di natale
    Con le sue grandi foglie rosse e verdi è diventata presto simbolo natalizio e segno d'amore.
    E' una pianta che necessita di poca luce per fiorire ed infatti proprio nel periodo invernale produce i caratteristici fiori, che sono in realtà di colore giallo: le parti rosse sono foglie che, in particolari periodi dell'anno, acquisiscono tale colorazione.
    La stella di Natale può diventare una pianta perenne, a condizione, però, che si rispettino alcune norme:
    • Va portata all'aperto solo in primavera.
    • Per facilitare la crescita delle nuove foglie va collocata in un ambiente in cui non riceva luce (anche di quella artificiale) per più di otto ore al giorno.
    • Per potenziarne la fioritura occorre fertilizzarla ed innaffiarla con moderazione.
    In primavera, poi, necessita di una potatura abbastanza decisa, dopo il mese di Agosto la stella di Natale non va più "disturbata".
  3. Natale nel mondo:                                Finlandia

    La notte di Natale i bambini aspettano con ansia l’arrivo di Babbo Natale. Anche lui abita in Finlandia all' interno di una montagna chiamata Korvatunturi. Questa montagna ha tre orecchie in modo che Babbo Natale può ascoltare tutti i messaggi che gli arrivano da tutto il mondo. L’entrata della montagna però è ancora un luogo top secret….
    Francia
    In Francia Babbo Natale lascia i suoi regali sotto dentro le scarpe dei bimbi!.
    Si brucia il legno di Natale -- un grande legno che deve ardere durante tutto il giorno di Natale, dopodichè si mangia la "Buche de Noel", una torta al cioccolato che assomiglia ad un tronco!
    Polonia
    Le famiglie polacche celebrano il Natale con un pasto di 12 portate.
    In molte case ancora oggi si mettono dei covoni di grano nei quattro angoli di una stanza, per ricordare la stalla dove nacque Gesù Bambino.
    Spagna
    In Spagna le celebrazioni per il Natale iniziano l'8 Dicembre con l'Immacolata Concezione.
    I presepi sono chiamati “Nacimientos”
    Si donano vestiti e cibarie ai più poveri per portare fortuna nel nuovo anno.
    Il 6 Gennaio i Re Magi (sulla via per Betlemme) portano dei doni ai bambini.
    Germania ed Austria
    L'Albero di Natale è originario della Foresta Nera in Germania.
    Alcuni dolci tipici del Natale, come il marzapane, sono tipici di questa zona.
    I bimbi ricevono i doni da San Nicola (St. Nicholas).
    Svezia
    Qui dove regna il buio per mesi e mesi, il Natale è celebrato con tanta LUCE.
    Iniziano a festeggiare il 13 Dicembre con la festa di Santa Lucia: una bambina deve indossare un abito bianco e una corona di candele, e deve poi svegliare le famiglie che dormono e mangiare con loro la colazione a base di torta e caffè.
  4. La cena della vigilia:

    Un tempo la tavola di Natale era preparata con tre tovaglie bianche di misura differente, in modo da renderla importante e festosa. La cena della vigilia è il pasto che viene consumato, a seconda delle abitudini, prima o dopo la messa di mezzanotte.
    Francia
    Il pasto tradizionale è formato da ostriche, foie gras, salmone, tacchino farcito e tronchetto di Natale. In alcune famiglie si mangia il tacchino al pranzo del 25 dicembre.
    Polonia
    Il pasto tradizionale è formato da dodici portate. Eccone alcune: zuppa di funghi porcini o alle barbabietole, ravioli ai funghi o ai cavoli...
    Stati Uniti
    Il pasto tradizionale è composto da: mais, tacchino farcito, torta di zucca seguita talvolta da gelato alla vaniglia.
    Spagna
    Il pasto tradizionale è formato da zuppa di mandorle, orata arrosto, oca e torrone.
    Germania
    Il pasto tradizionale è composto da insalata do aringhe, oca grigliata con cavolo rosso e verde, mele e prugne. I dolci sono vari: torte, dolci al miele, brioches ecc.
    Portogallo
    Il pasto tradizionale è formato da merluzzo cucinato in modi differenti, con cavolo e patate, tacchino alle castagne e come dessert il pain perdu.
    Inghilterra
    Il pasto tradizionale è formato da prosciutto arrosto, tacchino farcito con cavolini di Bruxelles o piselli, patate arrosto Christmas pudding, torta al cioccolato e frutta secca.
    Svezia
    Il cenone della vigilia è composto da: aringhe marinate, polpette di carne, prosciutto arrosto con cavolo, dolcetti alle spezie.
    Ungheria
    Il pasto tradizionale è formato dalle seguenti portate: zuppa di pesce, pesce impanato con patate fritte e come dolce il beigli.
    Italia
    Il menù varia molto da una regione all'altra, spesso comprende pesce, tacchino alle castagne e panettone.
  5. Personaggi natalizi tradizionali:

    Juleman
    Lo Juleman è il Babbo Natale scandinavo (chiamato in Svezia Jul Tomte). Anzi, per precisare è il "piccolo uomo di Natale". In origine questo personaggio era un folletto a cui venivano lasciati dei regali davanti alla porta perchè proteggesse la casa.
    Christkindel
    Christkindel in italiano significa Gesù bambino. In alcune zone della Germania, dell' Austria e della Svizzera è lui che porta i regali. Il Bambino Gesù si immagina che abbia circa 10 anni e che sia tutto vestito di bianco con un velo in testa. Sul capo ha poi una corona d'oro. Lo accompagna un altro personaggio che si chiama Hans Trapp (il castigamatti) che porta una gerla colma di giocattoli per i bambini che sono stati bravi e in mano tiene un fascio di ramoscelli per castigare i bambini che sono stati disubbidienti.
    I Krampus
    I Krampus sono degli strani personaggi molto inquietanti. I loro volti sono coperti da
    krampus
    maschere grottesche e paurose; i loro vestiti, tipici dei contadini, sono laceri e consunti. Suoni striduli e potenti ottenuti da strumenti rudimentali come campanacci e corna di mucca li accompagnano nel percorso che li porta di maso in maso, in cerca di offerte in cambio di buoni auspici per l'anno che sta per arrivare. L'origine di questa usanza, mantenuta con orgoglio in molti comuni dell'alto Adige, si perde nella notte dei tempi. Di certo si sa che è legata ai festeggiamenti del solstizio invernale. Qualche curiosità a proposito dei Krampus: a mascherarsi - anche in abiti femminili - sono solo gli uomini. La maschera che indossano non deve mai essere tolta in pubblico e gli spettatori non devono cercare di toglierla pena il disonore per lo smascherato.
    Santa Lucia
    Una leggenda racconta che un giovane si innamorò di Lucia e in particolare dei suoi occhi. Lei rifiutò il suo amore ma in cambio gli diede i suoi occhi. Allora accade un miracolo: Lucia riebbe di nuovo gli occhi, ma questa volta ancora più belli. Il giovane le chiese nuovamente di darle gli occhi, ma lei questa volta si rifiutò e allora il giovane la uccise infilandole un coltello nel cuore. Santa Lucia viene festeggiata nei paesi scandinavi il 13 dicembre.
    San Martino
    La leggenda racconta che San Martino, mentre era in cammino perse l' asino e che alcuni bambini con la loro lanterna lo ritrovarono.
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    Per ricompensarli San Martino trasformò in dolci lo sterco del suo asino. San Martino viene festeggiato soprattutto nel Nord della Francia, in alcune zone della Germania, del Belgio e dell' Olanda. Per la sua ricorrenza, l' 11 novembre, i bambini di queste nazioni fabbricano delle lanterne e e vanno alla ricerca di San Martino e del suo asino.
    San Nicola
    Nicola era un vescovo ed è famoso soprattutto per i miracoli che ha fatto in favore dei bambini.
    sannicola_pic
    La leggenda dice che per sfamare i bambini di una città, fece caricare su una barca del grano, della frutta e della verdura e che poi salpò alla volta di questa città. Una volta arrivato bussò alle porte delle case dove abitavano i bambini poveri e lasciò in dono il cibo.
  6. Tradizioni natalizie
    Festa familiare per eccellenza, il Natale associa i festeggiamenti pagani in vista del rinnovamento portato dal nuovo anno alla celebrazione religiosa della nascita di Gesù Cristo.
    Il tratto comune di tutte queste festività è il regalo, l'offerta di un dolce, di una leccornia, soprattutto quando questo dono è fatto da una delle grandi figure mitologiche popolari (San Martino in Belgio, in Germania e nei Paesi Bassi, San Nicola nella Francia settentrionale e orientale, Babbo Natale e Gesù bambino in Italia).
    Un costume antico, in uso in diverse regioni, stabiliva che padrini e madrine offrissero ai loro figliocci un dolce antropomorfo, a forma di fantoccio, di bambino in fasce o di semplice fuso. Un'altra usanza molto antica prevedeva che, la notte di Natale, i bambini facessero il giro di tutte le case del villaggio, portando voti di prosperità e cantando canzoni rituali; in cambio, ne ricevevano doni, soprattutto alimentari: lardo, uova, farina, dolciumi, frutta secca. In Borgogna, per esempio, la "cornette", cialda di mais arrotolata a forma di cornetto, dava il nome anche alla questua.
    Ma l'avvento del nuovo anno, e soprattutto il Natale, restano caratterizzati da un pasto, la cui composizione e il cui svolgimento seguivano un tempo un rituale preciso. Manifestazione dei legami che univano la cellula familiare, il pasto di Natale, nella maggior parte dei Paesi europei, comprendeva sempre (e spesso comprende ancora) un dolce particolare: in Italia sono il Panettone e il Pandoro al Nord, il panforte e i torroni al centro e gli struffoli al sud; in Inghilterra è il Christmas pudding; in Germania lo Stollen alla frutta candita, che è l'equivalente del ceppo natalizio francese.
    In Alsazia sono tradizionali il Birewecke, sorta di pagnotta alla frutta secca e canditi, che accompagna le composte, e i Lebkuchen (panpepati), consumati in genere prima della messa di mezzanotte. In Corsica la Strenna, torta a base di formaggio broccio, è preparata più particolarmente per il giorno di Capodanno.
  7. La prima cartolina di Natale: Una delle prime cartoline di Natale con il classico Babbo Natale è del 1886, creata da Luois Prang (immagine a destra). In breve, la Coca Cola ha ripreso quanto già era stato creato, ma ha amplificato e standardizzato l’immagine classica di Babbo Natale.

  • Il primo albero di Natale: Il primo albero di Natale artificiale fu fatto in Germania, decorato con piume d’oca tinte di verde!
  • Candele di Natale: Fin dalla prima apparsa dell’albero di Natale nelle case di tutti, si sono usate le candele per decorazioni. La tradizione delle candele sull’albero risale al 1600. La candela simboleggia vita e gioia in un periodo buio ed è la perfetta decorazione di Natale.
  • Il primo Albero di Natale: Il primo Albero di Natale fu allestito presso le popolazione germaniche nel 724 da San Bonifacio, che addobbò un abete appoggiando delle candele accese suoi rami. San Bonifacio, vescovo e martire, inglese di nascita, fu l’iniziatore dell’evangelizzazione delle popolazioni pagane in Germania. Tra le molte disavventure del Santo, si narra che proprio nel periodo dell’Avvento ebbe modo di fermare un sacrificio umano, consuetudine adottata dalle popolazione pagane dell’epoca per propiziarsi gli deiTradizione voleva che i sacrifici avvenissero sotto una gigantesca guercia, che la popolazione venerava in quanto credeva possedesse lo spirito della loro divinità. San Bonifacio, fermato il sacrificio in corso, preso da ardente fervore abbatté con un’ascia l’enorme quercia. Dopodiché catechizzò la popolazione riassumendo la vita e le opere di Gesù di Nazareth, dalla nascita alla resurrezione, e annunciando la venuta di Cristo. Dietro la grande quercia abbattuta ci stava un Abete e San Bonifacio, finita la sua catechesi, fece disporre sui rami dello stesso, durante tutto il periodo di Natale, delle candele accese a simboleggiare la discesa dello Spirito Santo sulla terra con la venuta del “bambin Gesù”. Da quel giorno in poi, molto lentamente, la tradizione dell’albero di Natale cominciò a varcare i confini della Germania fino a diventare una consuetudine natalizia globale; con il tempo però è andato perdendosi il vero significato di tale “gesto”. Non è un caso, infatti, che l’albero sia proprio un abete. L’abete, infatti, è un albero sempreverde. Quando le altre piante nel periodo invernale muoiono, perdono le foglie, si seccano i rami, l’abete rimane vivo, forte e bello. Il sempreverde nella simbologia cristiana rappresenta l’albero della vita, l’albero della salvezza. L’albero che dà riparo, protezione e speranza, ovvero, Cristo.

    Con il tempo, poi, ai piedi dell’albero cominciò ad instaurarsi la tradizione di posare alcuni doni, che inizialmente erano dolci fatti con latte e miele (un richiamo alla terra promessa?). Il tutto è descritto magnificamente nel volume di Mariolina Coghe che parte dalla storia dell’albero fino ad immergersi nella teologia e simbologia cristiana. Solo leggendo questo magnifico lavoro si può ben capire il perché, in quel lontano 1982, Giovanni Paolo II fece allestire, per la prima volta, in piazza San Pietro un enorme Albero di Natale accanto al Presepe, perché altro non è che la rappresentazione allegorica di Gesù Cristo.

     


  • Altre notizie curiose:
    -La tradizione racconta che la notte fra il 12 il 13 Dicembre,sia una notte magica,soprattutto per i più piccoli che attendono Santa Lucia.Questa Santa ogni anno con il suo asinello passa a trovare tutti i bambini che le hanno scritto una letterina per esaudire i loro desideri!


    -Secondo la leggenda, a Betlemme nel periodo natalizio vi era un povero artista di strada che si rammaricava perché non aveva nulla da offrire a Gesù. Decise allora di donargli la sua arte,e si mise a fare il giocoliere e questo suscitò il sorriso del Bambin Gesù. Questo è il significato simbolico delle palline colorate che appendiamo sull’albero di Natale.

    -In Francia Babbo Natale lascia i suoi regali sotto dentro le scarpe dei bimbi!  La mattina del 25 Dicembre si brucia un tronco legno molto massiccio che deve ardere durante tutto il giorno di Natale. Infine dopo si mangia la “Buche de Noel”, una torta al cioccolato che assomiglia ad un tronco.

    -La leggenda delle ghirlande natalizie che noi utilizziamo per abbellire i nostri alberi,racconta che In una Vigilia di Natale,durante la benedizione degli alberi di Natale, Gesù si accorse che dentro una casa vi era un’albero nascosto da molteplici ragnatele con strani ragni. Quando lo benedisse le ragnatele si trasformarono in meravigliose ghirlande d’argento e oro.

    -I presepi peruviani sono ricavati dentro canne di bambù e il paesaggio in sfondo ha i colori accesi dei paesi tropicali. Infatti il Natale a Sud dell’Equatore coincide con la stagione estiva.

    -La leggenda racconta che il bastoncino di zucchero a strisce bianche e rose li inventò un pasticcere con l’intento di ricordare Gesù,infatti gli diede la forma di bastone che visto capovolto richiami alla memoria la “J” iniziale di Jesus.

    -Rudolph è una delle renne di Babbo Natale,piccola e particolare,diverse dalle altre renne con il naso rosso luminoso e per questo veniva derisa.Ma la sera delle Viglilia fredda e nebbiosa aiuto Babbo natale a trainare la slitta e trovare la strada,e da quel momento venne amata da tutti e si mise alla guda della slitta di Babbo Natale

    -La poinsezia ovvero la stella di Natale è il fiore del periodo natalizio. Il suo significato simbolico si perde nei secoli e ci porta in Messico, dove una bambina di nome Lola che durante la notte della Vigilia piangeva perché aveva nulla da offrire a Gesù. Disperata piangeva davanti alla chiesa, mentre liberava dalle foglie la statua di un angelo. Ascoltando una voce portò queste foglie in chiesa e improvvisamente le foglie secche si trasformarono in una pianta bellissima color roso acceso.

    -In Ungheria il presepe è realizzato dentro una cassa a forma di stalla trasportabile a mano con personaggi costruiti in legno, carta od ovatta.

    -Il pranzo di Natale in Polonia è composto da 12 portate (una per ogni apostolo).

    -La parola Panettone deriva da “Pan di Toni”, che è il nome del dolce inventato dall’aiuto cuoco di casa Sforza che durante una cena, per aiutare il suo capo cuoco a rimediare al pasticcio di aver bruciato il dolce,preparò con gli avanzi del pranzo un dolce molto particolare che ebbe molto successo fra i commensali.

    -In Svezia vi è una tradizione Natalizia molto radicata.Verso fine Novembre aprono i tipici mercatini di Natale che che propongono le consuete decorazoni natalizie,oggetti d’artigianato,giochi per bambini e dolci tradizionali come “saffransbullar” (brioche allo zafferano) e “pepparkakor” (biscotti allo zenzero, cannella e garofano).Immancabile il “glögg”, il saporito vin brulé svedese, servito con uvette e mandorle.

    -La più famosa canzone natalizia che tutti conosciamo con il titolo di JINGLE BELLS scritta da James Pierpont inizialmente si intitolava: "The one horse open the sleight"

    -La pianta del mirto in Olanda viene considerata un fiore di Natale, è tradizione bruciarne un ramoscello alla Vigilia in attesa della Mezzanotte

    -Il vischio viene regalato all’inizio del nuovo anno per scacciare demoni e malefici. Secondo la tradizione più romantica due persone che si sambiano un bacio sotto il ramoscello di vischi si sposeranno entro l’anno.

    -La parola “Presepe” deriva dal Latino PRAESEPE che significa “mangiatoia”.

    -Korvatunturi che in finlandese significa “Montagna dell’orecchio”, è la grotta dove vive Babbo Natale.
     

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