Andiamo avanti nel nostro cammino, ben sapendo che, come i pastori, non abbiamo davanti un percorso facile: prima di arrivare alla capanna e scoprire la luce della verità, dobbiamo ancora salire, faticare e sudare affrontando ogni giorno con saggezza tutti gli intoppi, gli impegni e gli ostacoli che incontreremo per strada, senza perdere di vista l’ottica del viandante che è quella di camminare in silenzio, sostare, ascoltare e pregare, senza mai scoraggiarsi.
A ricordarci il nostro gravoso compito
è la preghiera del viandante, tratta dal
sito “Essere cristiani”, che sembra
rivolta proprio a noi che ci siamo messi in cammino:
-Sosta, Ascolta e
Prega-
O uomo del Duemila, che procedi lungo il sentiero della vita, sosta un
istante, deponi il fardello delle tue ansie e riposa. Ascolta come è piena di
armonie l'opera di Dio. Il ritmo dei fenomeni emana una musica dolce e
grandiosa. Attraverso le forme esteriori i due misteri, dell'anima e delle
cose, si guardano e si sentono. Dal profondo, il tuo spirito ascolta e
comprende.
La visione delle opere di Dio dà la pace e l'oblìo; di fronte alla divina bellezza del creato la tempesta del cuore si acquieta; passione e dolore si assopiscono in un lento e dolce canto senza fine. Sembra che la mano di Dio, attraverso le armonie dell'universo, sfiori quale brezza confortante la tua fronte prostrata di fatica e vi sosti come una carezza.
Bellezza, riposo dell'anima, contatto col divino! Allora il viandante stanco si rianima in un rinnovato presentimento della sua mèta. Non è più lungo, l'andar tanto lontano, quando un istante si sosta, per attingere alla sorgente.
La visione delle opere di Dio dà la pace e l'oblìo; di fronte alla divina bellezza del creato la tempesta del cuore si acquieta; passione e dolore si assopiscono in un lento e dolce canto senza fine. Sembra che la mano di Dio, attraverso le armonie dell'universo, sfiori quale brezza confortante la tua fronte prostrata di fatica e vi sosti come una carezza.
Bellezza, riposo dell'anima, contatto col divino! Allora il viandante stanco si rianima in un rinnovato presentimento della sua mèta. Non è più lungo, l'andar tanto lontano, quando un istante si sosta, per attingere alla sorgente.
Allora l'anima
contempla, anticipa, si risolleva lungo la via. Con lo sguardo fisso verso
l'Alto è più facile riprender poi il faticoso cammino.
Sostiamo allora e
meditiamo…
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