giovedì

21 dicembre -L'umiltà, così virtuosa e così rara.


La vera umiltà  è difficile trovarla ai nostri tempi. 

 Viviamo infatti in un periodo in cui sono “scomparsi” o sono davvero “rari” i veri intellettuali quelli che una volta venivano definiti “saggi” o “uomini di cultura” perché, avendo studiato per lungo tempo e con dedizione, avevano nozioni e conoscenze radicate e profonde e quindi si pronunciavano con cognizioni di causa e con umiltà, perché sapevano che il loro sapere era comunque sempre limitato, tanto che Socrate si vantava del fatto che lui sapeva di non sapere e in questo superava di gran lunga i “sofisti” del suo tempo.

 Oggi invece tutti credono si sapere perché è diventato più facile l’approccio all’informazione, ma non alla conoscenza che richiede più approfondimento e studio e quindi sono pochi quelli che davvero hanno la piena padronanza delle discipline e/o delle nozioni che trattano.

Un esempio lampante di “falsa cultura” ci è data dai nostri politici, messi spesso alla berlina per le corbellerie che dicono.
Spesso, nonostante la loro evidente ignoranza, coprono cariche paradossalmente incompatibili con questo loro stato di “imperizia” e mi viene in mente  in questo momento il Ministero della Pubblica Istruzione che da anni vede alternarsi alla sua guida uomini e donne, incapaci e limitati, tanto che non si riesce a capire come hanno fatto ad arrivare a quel posto.
Ma senza addentrarci in queste ostili realtà, limitiamoci ad osservare gli alterchi che si verificano quotidianamente in famiglia, per le strade o sui luoghi di lavoro.

Tutti credono di saperne più degli altri e più c’è arroganza più alta è la pseudo-cultura.
Al contrario, talvolta è proprio l’ignorante a dirla giusta, perché magari considera la sua esperienza di vita e nella sua schiettezza vede più chiaro dei “presuntuosi”.

Sull’argomento potremmo dire tanto ma servirebbe a poco.

 
Leggete cosa dice Fulton J. Sheen nel suo libro La divina avventura:

Una notte, nell’aria quieta, si alzò dalle bianche colline di Betlemme un lieve vagito.
Il mare non udì quel grido, perchè il mare era pieno della sua propria voce.
La terra non l’udì, perchè la terra era addormentata.
I grandi della terra non l’udirono, perché non potevano comprendere come un bimbo potesse essere più grande di un uomo adulto.
I Re della terra non l’udirono, perchè non potevano capacitarsi che un Re potesse nascere in una stalla.
Solo due classi di persone udirono il vagito quella notte: i Pastori ed i Saggi.
Pastori: quelli che sanno di saper nulla.
Saggi: coloro che sanno di non saper tutto.
Pastori: poveri semplici che sapevano soltanto custodire le loro pecore, che forse non sapevano neppure chi fosse il Governatore della Giudea; che non conoscevano neppure un verso di Virgilio – così noto e citato da qualsiasi Romano.
I Saggi: non Re, bensì maestri di re; uomini che sapevano leggere le stelle e narrare la storia dei loro moti; uomini dedicati, consacrati alla scoperta.
Gli uni e gli altri udirono il vagito.
I Pastori trovarono il loro Pastore, e i Saggi scoprirono la Sapienza.
E il Pastore e la Sapienza era un Bimbo nella mangiatoia.
Da quella sera fino ad oggi ci sono state soltanto due classi di persone che hanno udito il vagito di Cristo ed hanno trovato Cristo:
I molto ignoranti e i molto saggi.
Gli ignoranti: anime semplici che sanno forse soltanto sgranare il loro Rosario, e i saggi: come Pascal, Tommaso d’Aquino, Bonaventura, Mercier, Agostino, ecc. Tra questi non è mai esistito chi abbia avuta certezza di sapere.
Soltanto gli ignoranti e i saggi trovano Cristo, perché sono umili; perchè riconoscono la loro ignoranza e i limiti della conoscenza umana; e questo è essere umili.
Per entrare nella grotta della Natività bisogna chinarsi: e chinarsi con umiltà. Chi possiede l’umiltà può entrare, e troverà quello che i Pastori e i Saggi trovarono: un Bimbo steso su un letto di paglia. Tanta era la maestà che luceva dalla fronte di quel Bimbo, tanta la dignità, tanta la luce di quegli occhi, che essi non poterono tenersi dal gridare: Emanuele! Dio è con noi!”



Nessun commento:

Posta un commento