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14 dicembre - Natale è... religiosità

Come si potrebbe festeggiare il Natale se non si credesse nella venuta di Gesù in mezzo a noi, duemiladodici anni fa?

E' da questo evento divino che bisogna partire se si vuole arrivare a comprendere l'amore e la misericordia di Dio verso l'umanità.

L'evento è stato narrato con dovizia di particolari dai quattro evangelisti, ma riporterò la trascrizione di Luca per ricordare l'inizio della storia di Gesù, dall'annunciazione alla nascita:

-Quando Elisabetta fu al sesto mese, Dio mandò l'angelo Gabriele a Nàzaret, un villaggio della Galilea.

L'angelo andò da una fanciulla che era fidanzata con un certo Giuseppe, discendente del re Davide. La fanciulla si chiamava Maria.
L'angelo entrò in casa e le disse: «Ti saluto, Maria! Il Signore è con te: egli ti ha colmata di grazia».
Maria fu molto impressionata da queste parole e si domandava che significato poteva avere quel saluto.
Ma l'angelo le disse: «Non temere, Maria! Tu hai trovato grazia presso Dio.
Avrai un figlio, lo darai alla luce e gli metterai nome Gesù.
Egli sarà grande e Dio, l'onnipotente, lo chiamerà suo Figlio. Il Signore no farà re, lo porrà sul trono di Davide, suo padre,ed egli regnerà per sempre sul popolo d'Israele. Il suo regno non finirà mai».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile questo, dal momento che io sono vergine?».
L'angelo rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te, e l'onnipotente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il tuo bambino sarà santo, Figlio di Dio.
Vedi: anche Elisabetta, tua parente, alla sua età aspetta un figlio. Tutti pensavano che non potesse avere bambini, eppure è già al sesto mese.
Nulla è impossibile a Dio!».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore. Dio faccia con me come tu hai detto». Poi l'angelo la lasciò.
In quel tempo l'imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell'impero romano.
Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria.
Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, e ciascuno nel proprio luogo d'origine.
Anche Giuseppe andò: partì da Nàzaret, in Galilea, e salì a Betlemme, la città del re Davide, in Giudea. Essendo un lontano discendente del re Davide, egli con Maria, sua sposa, che era incinta, doveva farsi scrivere là.
Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire; ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché non avevano trovato altro posto.
In quella stessa regione c'erano anche dei pastori. Essi passavano la notte all'aperto per fare la guardia al loro gregge.
Un angelo del Signore si presentò a loro, e la gloria del Signore li avvolse di luce, così che essi ebbero una grande paura.
L'angelo disse: «Non temete! Io vi porto una bella notizia, che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato il vostro Salvatore, il Cristo, il Signore.
Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia».
Subito apparvero e si unirono a lui molti altri angeli. Essi lodavano Dio con questo canto: «Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che egli ama». Poi gli angeli si allontanarono dai pastori e se ne tornarono in cielo.
Intanto i pastori dicevano gli uni agli altri: «Andiamo fino a Betlemme per vedere quello che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere».
Giunsero in fretta a Betlemme e là trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che dormiva nella mangiatoia.
Dopo averlo visto, dissero in giro ciò che avevano sentito di questo bambino.
Tutti quelli che ascoltarono i pastori si meravigliarono delle cose che essi raccontavano.
Maria, da parte sua, custodiva gelosamente il ricordo di tutti questi fatti, e li meditava dentro di sé.
I pastori, sulla via del ritorno, lodavano Dio e lo ringraziavano per quello che avevano sentito e visto, perché tutto era avvenuto come l'angelo aveva loro detto.
Festeggiamo il compleanno di Gesù ogni anno e, come i pastori, sentiamo la gioia nel cuore perchè anche noi sappiamo che Egli è il Salvatore, il Cristo, il Signore mandato dal Padre per la nostra salvezza eterna.
Tutti conosciamo bene la sua vita: sappiamo come è cresciuto, cosa ha fatto e cosa ha insegnato; come è morto e cosa è successo tre giorni dopo e ora ne attendiamo speranzosi il ritorno...

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