Spesso è proprio in questo periodo che ci accorgiamo di chi è nel bisogno e l'aiutiamo mentre per il resto dell'anno ci lasciamo prendere dalla routine e camminiamo, come ciechi, per le solite strade.
Ma cosa significa "generoso"?
Il vero generoso è colui che dà agli altri senza nulla pretendere: può dare tanto o può dare poco, ma l'importante è come lo dà.
A volte anche chi non ha niente e non dà niente è generoso perchè magari vorrebbe dare qualcosa ma non lo ha.
E' il caso del pastore che andò alla capanna a mani vuote.
Questo narra la leggenda:
"La notte in cui nacque Gesù, gli angeli portarono la buona notizia ai pastori. C’era un pastore tanto povero che non ... aveva nulla.
Quando i suoi amici decisero di andare alla grotta portando qualche dono, egli diceva: “Io non posso venire, sono a mani vuote, che posso fare? ”Ma gli altri lo convinsero.
Così arrivarono dov’era il bambino, con sua Madre e Giuseppe. Maria aveva tra le braccia il bambino e sorrideva, vedendo la generosità di chi offriva i propri doni.
Vide il pastore che non aveva nulla e lo chiamò.
Egli si fece avanti imbarazzato.
Maria, per avere le mani libere e ricevere i doni, depose il bambino tra le braccia del pastore che era a mani vuote…»
Fu proprio il pastore che non aveva portato niente a ricevere il regalo più bello: quello di reggere tra le braccia il bambino Gesù.
Dare e dare con amore è molto più bello che ricevere, per questo Albert Einstein diceva: "Il valore di un uomo dovrebbe essere misurato in base a quanto dà e non in base a quanto è in grado di ricevere."
Ma su questo argomento anche il poeta K. Gibran ha scritto un testo lodevole:
"La generosità"
Dai poco se doni le tue ricchezze,
ma se dai te stesso tu doni veramente.
Vi sono quelli che danno con gioia
e la gioia è la loro ricompensa.
Nelle loro mani Dio parla e
dietro ai loro occhi Egli sorride alla terra.
E' bene dare se ci chiedono,
ma è meglio capire quando non ci chiedono nulla.
E per chi è generoso cercare il povero
è una gioia più grande che donare,
poiché chi è degno di bere al mare della vita
può riempire la coppa alla tua sorgente.
E voi che ricevete,
non lasciate che la gratitudine
vi opprima per non creare un giogo
in voi e in chi vi ha dato.
Piuttosto fate che si suoi doni
diventino ali per volare insieme.
Certo chi dona con arroganza o con indifferenza non è un vero generoso: è solo uno che vuole apparire tale ma in effetti non lo è.
Non si dà il superfluo ma si dà ciò che serve effettivamente all'altro. I veri generosi talvolta rinunciano ai propri desideri pur di rendere felice chi ha bisogno di loro, come ha fatto Tommaso con Giovanni.
Non si dà il superfluo ma si dà ciò che serve effettivamente all'altro. I veri generosi talvolta rinunciano ai propri desideri pur di rendere felice chi ha bisogno di loro, come ha fatto Tommaso con Giovanni.
-Il piccolo Giovanni (detto Gio lo zoppo) e Tommaso erano arrivati all'istituto per bambini senza famiglia lo stesso giorno, pochi mesi dopo la nascita.
Le volontarie erano molto buone con loro, un po' meno i bambini della scuola pubblica che frequentavano.
Questi bambini erano spesso crudeli proprio con il timido Giovanni, ma Tommaso sapeva metterli a posto, perché era un bambino robusto e intelligente: il più bravo a scuola e il più svelto in cortile.
Era Tommaso che aiutava Giovanni, gli stava sempre vicino.
Lo consolava quando aveva paura; lo aspettava durante le passeggiate; giocava con lui perché non sentisse la malinconia del suo handicap; lo faceva ridere raccontandogli le storie buffe.
All'istituto venivano spesso le coppie che facevano conoscenza con i bambini e li portavano fuori a mangiare in vista di una possibile adozione. Nessuno, però, si interessava a Giovanni e Tommaso e tutti inventavano sempre una scusa.
Lo aveva fatto solo due volte il dottor Arturo e sua moglie Anna.
Una domenica, il dottor Arturo chiamò Tommaso e lo guardò negli occhi: "Sei un bambino veramente in gamba! Ti piacerebbe venire a vivere con noi? Saresti in affidamento per un po', ma noi ti vorremmo adottare. Come un vero figlio. Che ne dici?".
Tommaso rimase senza parole. Avere una mamma e un papà, come tutti! "Oh, oh s-s-sì, signore!", mormorò.
Improvvisamente la gioia svanì dai suoi occhi.
Se Tommaso se ne andava, chi si sarebbe preso cura del piccolo e zoppo Giovanni?
"Io... vi ringrazio tanto, signore" disse. "Ma non posso venire, signore!". E prima che il dottore scorgesse le sue lacrime, corse via.
Poco dopo, il dottore lo venne a cercare con una delle volontarie.
Tommaso stava aiutando Giovanni a infilarsi la scarpa speciale.
Il dottore lanciò uno sguardo penetrante a Tommaso: "È per lui che non hai voluto venire a stare con noi, figliolo?".
"Beh, si..." disse sottovoce Tommaso
"Io... io sono tutto quello che lui ha..." rispose il bambino.
Quale esempio di generosità più bello di questo?
Ma non meno bello di questo è l'esempio dell'albero generoso raccontato nel video che segue:
Anche io ho cercato intorno a me una persona buona è l'ho trovata in un uomo generoso, un po' filosofo e un po' artista, che regala agli altri il suo tempo: sta lì ad ascoltarti per ore e ti aiuta con la sua saggezza a risolvere i tuoi problemi in cambio di niente.
Che bell'esempio di generosità in questa nostra società che tutto vende e svende!
mi piace il calendario
RispondiEliminae spero che ci sarà una grande sorpresa per il 25 Dicembre <3
Si. Lorenza, continua a seguire queste pagine e insieme arriveremo al 25 Dicembre.
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