Natale è la festa delle emozioni e dei sentimenti.
Tutti in questo periodo ci sentiamo più buoni.
Ma, a volte, ci lasciamo condizionare troppo dalla pubblicità o ci lasciamo prendere la mano dalle mode del momento e viviamo la festa in modo superficiale concedendo più tempo al consumismo che non alla riflessione.
Così facendo dimentichiamo del tutto gli insegnamenti che ci vengono da questa straordinaria festa.
Infatti un esempio eclatante di vera umiltà è stata proprio la vita di Gesù.
Egli in quanto figlio di Dio, poteva vivere sulla terra da grande re qual era per davvero, ma, preferì vivere da povero.
Scelse di venire al mondo in una misera stalla e non in un grandioso e fastoso palazzo reale; trascorse l'infanzia a Nazaret, in una piccola casetta dove viveva con la mamma, Maria che si dedicava alle faccende domestiche e con il papà, Giuseppe che faceva il falegname.
Dunque, era un bambino come tutti gli altri suoi coetanei: andava a scuola; aiutava il padre nella falegnameria; aiutava la mamma in casa; pregava con i suoi genitori e mai si lamentava.
Diventato adulto, continuò a tenere una condotta riservata e umile: avvicinava gli ultimi, i diseredati della società (lebbrosi, poveri e malati), e a loro concedeva carezze e attenzioni.
Una volta lavò i piedi ai suoi discepoli dichiarandosi servo dei servi.
Lui non amava mostrarsi alla folla, occupare i primi posti nella sinagoga o ricevere complimenti. Non vestiva in modo lussuoso, non passava il suo tempo nelle palestre per farsi bello, nè spendeva soldi nel superfluo. Obbedì umilmente al Padre fino alla morte in croce.
Diceva a tutti: "Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".
Altri personaggi umili del tempo di Gesù furono i tre Magi, che benchè re, si inginocchiarono spontaneamente davanti al Bambino Gesù riconoscendone la regalità divina, dopo aver fatto un lungo viaggio per adorarlo.
E l'umiltà così intesa porta pace in noi e attorno a noi.
"L'umiltà e una virtù"
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