Natale non sarebbe Natale senza le sue dolci melodie: non c'è casa nè chiesa in cui nella notte di Natale non si intoni "Tu scendi dalle stelle", il canto tradizionale della festa.
Rievoca la nascita di Gesù e ricorda come in quel contesto santo tutti cantavano: angeli e pastori.
Nel vangelo si legge: -Gli angeli scesero dal cielo, e cantarono, intorno alla grotta di Betlemme, "Gloria a Dio nel più alto dei cieli".
Con questo canto, festoso andarono a portare la buona novella ai pastori che a loro volta, per esprimere la loro gioia per quella santa notizia, si recarono alla stalla dov'era il Bambino suonando allegramente i loro strumenti musicali: ciaramelle, zampogne, pive e zufoli.
Per saperne di più sulla storia del primo natale
Non c'è stato poeta che non abbia decantato l'armonia della musicalità del Natale ad esempio GABRIELE D'ANNUNZIO così immaginò l'arrivo dei Magi alla stalla di Betlemme:
I magi
Una luce vermiglia
risplende nella pia
notte e si spande via
per miglia e miglia e miglia.
O nova meraviglia!
O fiore di Maria!
Passa la melodia
e la terra s'ingiglia.
Cantano tra il fischiare
del vento per le forre,
i biondi angeli in coro;
ed ecco Baldassarre
Gaspare e Melchiorre,
con mirra, incenso ed oro.
A ricordarci l'armonia e la musicalità di quella notte c' è anche un'antica leggenda:
Il flauto della pace.
-Sulle rive di uno stagno, una giovane canna l'ascoltò.
Cominciò a vibrare al ritmo della melodia degli angeli, ondeggiando flessuosa con tutte le sue fibre e ripeteva, danzando leggera nell'aria:"Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama".
Un giorno un giovane pastore portò le sue pecore ad abbeverarsi allo stagno, tagliò la canna, la studiò un momento e cominciò a intagliarla e ne fece un flauto. Quando lo appoggiò alle labbra e cominciò a soffiare, il suono che uscì dal flauto sorprese il pastore. Era un suono limpido e leggero, sembrava andare diritto al cuore di chi l'ascoltava. Ma il flauto serbava un segreto ancora più sorprendente.
Un giorno tra due gruppi di pastori scoppiò una lite furibonda per ragioni di precedenza in alcuni pascoli.
Colpito da un'improvvisa ispirazione il giovane pastore portò alle labbra il flauto e cominciò a suonare.
Il suono era apparentemente debole, ma i litiganti si fermarono, le mani strette a pugno si aprirono e ai pastori venne una gran voglia di fare la pace e darsi una mano perché la vita è già abbastanza difficile.Da quel giorno, ogni volta che scoppiava un litigio, i presenti chiamavano il pastore e gli dicevano: "Suona il flauto" e al suono del flauto le voci irose si addolcivano e le collere si spegnevano. I cuori di ghiaccio si scioglievano e i sorrisi rifiorivano.
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