A Natale tutti ci auguriamo di diventare più buoni sulla scia emotiva della festa che ci ricorda la straordinaria vita terrena di Gesù.
Dunque questo giorno di festa diviene anche festa della speranza: speranza nel miglioramento dei propri comportamenti... speranza in un futuro migliore, a dimensione più umana, più cristiana.
Parlare di speranza proprio adesso che in tanti credono nella fine del mondo, condizionati o plagiati da false profezie, come quella dei Maya, sembra anacronistico eppure, mai come ora, abbiamo bisogno di sperare...
Sperare che l'uomo si ravveda e, sull'esempio e sugli insegnamenti di Gesù, possa riscoprire e vivere il vero Natale.
Per i cattolici inoltre la fine dei tempi non sarà un evento disastroso e apocalittico ma sarà il ritorno di Cristo sulla terra: verrà per separere i buoni dai cattivi.
Premierà i primi e castigherà i secondi.
Premierà i primi e castigherà i secondi.
Quindi chi è cattolico non si lascia condizionare dalle dicerie del momento, non si lascia prendere dal panico o dall'ansia, ma continua a sperare e a pregare perchè sulla terra aumentino i buoni e diminuiscano i cattivi per poter poi in gran numero partecipare al progetto divino della salvezza eterna.
La speranza della vita eterna così diventa per il cattolico fonte di attesa, sorgente di forza per vivere nel modo indicato da Gesù nel Vangelo e non secondo i falsi valori della nostra società che ci spinge, attraverso varie modalità di condizionamenti, alla competizione, al possesso, al consumismo, al divertimento sfrenato e a comportamenti individualistici e antisociali.
Il Natale viene a ricordarci tutto questo: camminando tutti insieme sulle orme di Gesù, arriveremo felici al suo regno nei cieli.
qualcosa in cui sperare,
diventerà il tuo motivo per vivere.
-Basta cercare DIO-
(Stephen Littleword)
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