Chi pensa al Natale solo per addobbare casa e abete con luci e coccarde o per i regali da fare e/o da ricevere, poco ha compreso il vero senso di questa bellissima festa che è festa di semplicità.
Semplici erano Maria e Giuseppe tanto che non trovando posto a Betlemme finirono in una stalla dove poi nacque il loro figlioletto, Gesù.
Semplici erano i pastori che andarono alla capanna e semplici erano i loro vestiti come anche i regali che essi portarono a Gesù: cose di poco valore, ma necessarie alla sua sopravvivenza come pane, latte, coperte di lana, legna per i fuoco, formaggi e frutta.
Niente di simile a ciò che oggi noi indossiamo o mettiamo sulle nostre tavole nel giorno di Natale.
In questo periodo natalizio spesso sprechiamo denaro, risorse e tempo inutilmente e magari ci dimentichiamo di chi è nell' indigenza.
Spesso anche i presepi seguono la moda dello spreco e si riempiono di tutto di più.
Anche i pastori prendono le sembianze dei personaggi del nostro secolo tradendo la veridicità storica della rappresentazione della natività, così come realmente avvenne o così come l'aveva bene interpretata San Francesco, altro esempio di vera semplicità.
Pensando a questo calendario dell'Avvento, ho cercato intorno a me la semplicità e l'ho trovata in un alberello pieno di corbezzoli che, come le palline sull'abete, lo adornavano rendendolo allegro e colorato.
Sta nel mio piccolo giardino; mi fu regalato anni fa da un amico e adesso è per me il mio naturale albero di Natale, altri non ne farò.
Sta nel mio piccolo giardino; mi fu regalato anni fa da un amico e adesso è per me il mio naturale albero di Natale, altri non ne farò.
Bello sarebbe invertire la prassi della preparazione dell' alberello di Natale usando al posto dell'abete vero quello finto e invece degli addobbi artificiali quelli artigianali, fatti con semplici materiali naturali ma con tanta passione.
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