mercoledì

13 dicembre - Natale è... stare bene con gli altri

A Natale dov'è l'amore, la pace, l'unione? -si chiede Anna Chiara, una ragazzina di quinta elementare.
Io guardo la televisione e sento parlare di crisi, di storie tristi, di guerra e di violenza.
In famiglia e a scuola litighiamo per un nonnulla e spesso ci offendiamo.
A volte penso che gli animali siano più buoni di noi perchè almeno non si uccidono tra di loro come fanno gli uomini in guerra.
Io, almeno in questo periodo di Natale, vorrei che gli uomini si amassero di più; vorrei che i cattivi ascoltassero la parola di Dio cioè imparassero ad amare gli altri come Dio ama noi.
Perciò il Natale per me non è solo auguri e regali, ma è stare bene con gli altri.

Stare bene insieme agli altri è di sicuro un aspetto fondamentale del vero Natale.
L'uomo è un essere sociale, destinato a vivere con i suoi simili e a Natale più che mai egli deve sentire il bisogno di guardarsi intorno per vedere se tutti gli altri suoi fratelli, a dirla con Gesù, sono in condizione di vivere in armonia la festa. E, quando queste condizioni non ci sono, l'uomo dovrebbe saper intervenire per dividere e condividere tutto quello che ha con i suoi simili nel rispetto dell'insegnamento che Gesù stesso ci ha lasciato: "Ama il prossimo tuo come te stesso".
Eppure noi non sempre siamo capaci di guardarci intorno e di scorgere intorno a noi le tante povertà esistenti.
Chiusi nel nostro egoismo, abituati ai nostri moderni stili di vita, appesantiti  dall'individualismo e dalla strafottenza, ci limitiamo a vivere la nostra sola realtà, senza volgere lo sguardo altrove, dove gli occhi potrebbero scorgere quello che nel quotidiano non vogliamo vedere, vale a dire il disagio e il malessere della gente abbandonata a se stessa, dei poveri, dei malati, dei sofferenti che, come i lebbrosi al tempo di Gesù, vivono soli, ai margini della società.
Chiusi nelle nostre case, festeggiamo il Natale insieme a ristretti e selezionati gruppi di parenti e amici, vestendo abiti firmati, mangiando cibi succulenti e bevendo costosi spumanti, tra fuochi pirotecnici, canti e suoni, e così facendo crediamo di trascorrere felicemente la festa.


Ben altro è il vero Natale: dobbiamo imparare a uscire fuori dai nostri luoghi privilegiati per aprirci agli altri... dobbiamo unirci agli altri e insieme riscoprire il calore dello spirito natalizio.
Le Messe in chiesa, la visita ai presepi, i pranzi sociali, i cenoni, le tombolate, le cantate, le commedie, servono a questo... a stare insieme nel ricordo della gioia vissuta dai pastori nella Notte Santa, quando tutti loro, su invito degli angeli, lasciarono le loro misere ma calde abitazioni per recarsi con piccoli doni alla stalla di Betlemme e adorare il Bambino Divino.

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