venerdì

24 dicembre - Notte santa: si respirava il mistero di un amore grande...


24 dicembre


Ieri l'abbiamo detto: Gesù è nato in una misera capanna.


La greppia degli animali diventa la culla di Gesù, una umida stalla il luogo dove nasce il Figlio di Dio. Tutti ci inginocchiamo davanti al presepe, tutti contempliamo la rappresentazione di quella notte Santa. Quale mistero! Perché l’Altissimo è nato proprio lì, in un piccolo e insignificante paesino della Giudea, in un rifugio per animali? La spiegazione è facile, quasi naturale: perché nessun uomo si senta escluso, perché nessuno possa dire: “E’ troppo in alto Dio, non posso raggiungerlo, non posso trovarlo”. L’uscio di una stalla non è mai chiuso a chiave, tutti lo possono aprire; anche l’uomo più povero e maleodorante può inginocchiarsi davanti ad una mangiatoia dove giace un piccolo bimbo.
gde59gh9imi
" Notte Santa 1"


Mentre il sole, lèmme lèmme


dietro ai monti tramontava,


nella terra di Betlemme un evento s'annunciava...


...un evento che nell'aria dava palpiti d'attesa !


Quella sera straordinaria prometteva una sorpresa !


E la notte di quel giorno,


buia e quieta era discesa :


qualche lume solo, intorno, di candela ancora accesa.


Una stella passeggiava or vicina ed or lontana.


Che voleva ?


Dove andava, quella stella lunga e strana ?


Poi la notte d'improvviso come giorno diventò


e un chiaror di paradiso tutto il cielo rischiarò.


Un bell' angelo dall' ale grandi e aperte allor comparve disse :
" E' notte di Natale. Gesù e nato !" e poi disparve.


- Gesù è nato ! Osanna ! Osanna ! -


col suo gregge ogni pastore


corre verso la capanna, inneggiando al Redentore.


Pieni i cuori di letizia. Alle genti più lontane,


corre, vola la notizia tra un frastuono di campane !


Tutti vedon la cometa, così fulgida e splendente !


- Essa c' indica una meta !- lieta mormora la gente.


- E noi pure andar dobbiamo, per la strada ch'essa addìta.


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Il gregge stanco ansando riposava

sotto le stelle nella notte fonda.

Dormivano i pastori. Il tempo andava.

Qund'ecco una gran luce il cielo inonda.

E' mezzanotte. Ed ecco un dolce canto

suona per l'aria, in armonia gioconda.

Si destano i pastori, al gregge accanto,
 
e ascoltano: "Sia gloria a Dio nei cieli
 
e pace in terra all'uomo!". O dolce incanto!

E' nato un bimbo tutto luce e amore.

In una stalla, avvolto in pochi veli,

povero è nato e pure é il Re dei cieli.
 
E dice a tutti: "State cuore a cuore,

come fratelli! Non odiate mai!

L'anima che perdona è come un fiore.

Chi crede in me non perirà mai".

gde59gh9imi


" Notte Santa 2"


presepe

Gesù è nato !
Lo sappiamo e la stella a Lui c'invita -

Fiocca ! Fiocca ! Non importa !
Punge il gelo e c'è tempaccio !

Un agnello nella sporta ed un altro sotto braccio,

van Mariuccia e Maddalena con un solo largo ombrello:
non avverton freddo o pena.

Tutto intorno sembra bello !

La cometa s'è arrestata !
Ecco ! Ecco la capanna !

Molta folla è già arrivata.

Cresce il grido : Osanna ! Osanna !

S' odon canti d' alleluia !

A pregar ognun s' appresta,

e la notte prima buia ora ha luci di gran festa !

Nato, sì ! Ma senza culla, senza fasce poverino.

Senza maglia, senza nulla, con la paglia per lettino !

Per fortuna, nella notte, chi dal monte chi dal piano,

portan doni a frotte a frotte, da vicino, da lontano !
Il Bambino è poverello.

Per scaldarlo non c'è fiamma !

Solo un bue, un asinello ed il cuor della sua Mamma !

Ma quel Bimbo è il Redentore e la stella, da lassù,

fa che tutti, al suo chiarore, giunger possano a Gesù !

E' nato Gesù!
(Ettore Bogno)

Videro una luce quella notte i pastori e subito furono presi dalla paura “Non temete - disse l’Angelo del Signore – oggi a Betlemme è nato il Salvatore.”

 
Divenne gioia quello che era stato timore, divenne gioia che traboccava nel cuore.


Quelle parole furono un bagliore nell’oscurità, in quel preciso momento (i pastori) lasciarono il gregge e partirono per andare a vedere.


Andarono e trovarono Maria, Giuseppe e il Redentore avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia.


Quanta pace, quanta serenità, rimasero incantati e non riuscivano nemmeno a parlare.


Gli occhi di una mamma si accendono quando nasce un figlio, si perdono in quella meraviglia... quelli di Maria non possiamo nemmeno immaginarli: il suo sguardo contemplava il Salvatore dell’umanità.


Il Signore si faceva uomo, in quel momento e in quel luogo, roba da uscire di senno per la felicità.


Anche Giuseppe aveva dimenticato di tutte le preoccupazioni e guardava il Bambinello contento e beato.


Tutti si sentivano più leggeri, senza affanni, si respirava il mistero di un amore grande.


L’amore del Creatore che si fece bambino e i primi a saperlo furono i pastori.


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