16 dicembre
I suoni di Natale
-E' una Mamma benedetta e santa
che cura il suo Bambino.
-Mamma, mi è parso di sentire un suon di ciaramella...
-Sono i pastori, bimbo, che vanno verso la stella.
-Mamma, un batter d'ali un sussurrare di voci
di torno torno...
di torno torno...
-Sono gli Angeli discesi per annunciare
il Benedetto giorno!
il Benedetto giorno!
(Diego Valeri)
Non c'è stato poeta o scrittore cristiano che non abbia ricordato nelle sue opere la musica del Natale...
Le ciaramelle
(di Giovanni Pascoli)
-Udii tra il sonno le ciaramelle,
ho udito un suono di ninne nanne,
ci sono in cielo tutte le stelle,
ci sono i lumi nelle capanne.
ho udito un suono di ninne nanne,
ci sono in cielo tutte le stelle,
ci sono i lumi nelle capanne.
-Sono venute dai monti oscuri
le ciaramelle senza dir niente;
hanno destata ne' suoi tuguri
tutta la buona povera gente.
le ciaramelle senza dir niente;
hanno destata ne' suoi tuguri
tutta la buona povera gente.
-Ognuno è sorto dal suo giaciglio;
accende il lume sotto la trave:
sanno quei lumi d'ombra e sbadiglio,
di cauti passi, di voce grave.
accende il lume sotto la trave:
sanno quei lumi d'ombra e sbadiglio,
di cauti passi, di voce grave.
-Le pie lucerne brillano intorno,
là nella casa, qua su la siepe:
sembra la terra, prima di giorno,
un piccoletto grande presepe.
là nella casa, qua su la siepe:
sembra la terra, prima di giorno,
un piccoletto grande presepe.
-Nel cielo azzurro tutte le stelle
paion restare come in attesa;
ed ecco alzare le ciaramelle
il loro dolce suono di chiesa
paion restare come in attesa;
ed ecco alzare le ciaramelle
il loro dolce suono di chiesa
suono di chiesa, suono di chiostro,
suono di casa, suono di culla,
suono di mamma, suono del nostro
dolce e passato pianger di nulla.
suono di casa, suono di culla,
suono di mamma, suono del nostro
dolce e passato pianger di nulla.
-O ciaramelle degli anni primi,
d'avanti il giorno, d'avanti il vero,
or che le stelle son là sublimi,
conscie del nostro breve mistero;
che non ancora si pensa al pane,
che non ancora s'accende il fuoco;
prima del grido delle campane
fateci dunque piangere un poco.
-Non più di nulla, sì di qualcosa,
di tante cose! Ma il cuor lo vuole,
quel pianto grande che poi riposa,
quel gran dolore che poi non duole:
d'avanti il giorno, d'avanti il vero,
or che le stelle son là sublimi,
conscie del nostro breve mistero;
che non ancora si pensa al pane,
che non ancora s'accende il fuoco;
prima del grido delle campane
fateci dunque piangere un poco.
-Non più di nulla, sì di qualcosa,
di tante cose! Ma il cuor lo vuole,
quel pianto grande che poi riposa,
quel gran dolore che poi non duole:
sopra le nuove pene sue vere
vuol quei singulti senza ragione:
sul suo martòro, sul suo piacere,
vuol quelle antiche lagrime buone!
vuol quei singulti senza ragione:
sul suo martòro, sul suo piacere,
vuol quelle antiche lagrime buone!
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